venerdì, giugno 23, 2006

COME PORTARE ALLA DEGENERAZIONE UN CERVELLO IPOTETICAMENTE,POTENZIALMENTE..FORSE..PROMETTENTE





NB: la presente foto è stata pubblicata, col permesso del protagonista, unicamente per mettere in risalto lo sguardo di disappunto con quanto non è stato scritto ma avrebbe potuto esserlo..







(il tema fondamentale..quello attinente al titolo,non è ancora stato trattato..forse lo faro in un secondo momento..o forse no..per ora prendetelo per vero..sulla fiducia)

Quando ero piccola,all'epoca delle elementari,quando c'erano i colloqui con i genitori,la frase che sentivo dire con piu frequenza e forse l'unica che abbia mai sentito pronunciare da parte dei prof era:"che c'è da dire,va bene,i voti sono ottimi,ma mi fa innervosire il fatto che lei riesca senza impegno,apprende subito cose che per gli altri richiedono ore di lavoro..lo sa e se ne approfitta".
All'epoca questa cosa,lo ammetto,mi faceva gongolare e non poco..ma non solo..mi fece acquisire una sicurezza di me piuttosto rilevante..e per sicurezza intendo il non avere bisogno degli altri,l'ignorare quello che le persone potevano pensare di me e dei miei comportamenti a volte strani e inusuali per una bambina di quell'età. Decisi pertanto,e credo sia stata l'unica presa di posizione della mia vita,che il mondo in cui ero costretta a vivere non mi appagava..era stretto e non meritava la mia attenzione. Cominciai in un certo senso a chiudermi in me stessa (è contraddittoria l'idea di una sicurezza espressa unicamente per se stessi?..mah forse si ma non importa) ad estraniarmi dal mondo "umano" e a rifugiarmi in un mondo senza pretese,dove tutti danno per la semplice gioia di farlo,il mondo degli animali,degli insetti (la collaborazione eccezionale delle formiche),delle piante,il mondo del particolare trascurato dove un piccolo germoglio,un fiore che spunta timido tra le erbacce costituiva per me una scoperta eccezionale...piangere per piu di un'ora accanto ad una pianta di basilico scoperta senza vita a molti può sembrare stupido,ma io ancora lo ricordo con le lacrime agli occhi...come ricordo con estremo affetto il disperato tentativo di salvare dall'annegamento due api che mi avevano appena morso sul braccio..a me..soggetto piuttosto allergico..con mia mamma che urlava trascinandomi con la forza "andiamo muoviti corriamo in ospedale" e io "aspetta non è stata colpa loro..mi sono avvicinata troppo..e aspetta mica muoio.." mmm..mi sa che sto divagando..meglio fare qualche passo indietro...
Cmq..l'idea di avere qualcosa in più degli altri e la consapevolezza anche indotta di questo mi portava ad impegnarmi sempre meno nelle cose che facevo,ottenendo ugualmente risultati accettabili e fin qui tutto bene..ma la cosa negativa sta nel fatto che col passare del tempo calava vertiginosamente l'interesse per qualsiasi cosa che..come dire..in un certo senso richiedesse competizione....vabbe altra cosa interminata..per ora abbandono..poi forse riprendo..non so..



1 commento:

gatta rosa ha detto...

A volte quando siamo soli in qualche aspetto della nostra vita, cerchiamo qualche refugio. Io quando ero piccola ero discriminata dai compagni... E quello che facevo è scrivere, e lasciavo andare la mia imaginazione.